La mia fata, mi dice che ci sei
anche tu, fra i miei pensieri
a l'ombra della mia anima.
Questa fata non creda che parla
il mio linguaggio.
Io la consulta, l'implora,
"Quando lo vedrò, come faccio
a riconoscerlo, saprà chi sono io"
Lei impassibile mi guarda con un
sorriso ne caldo e ne freddo,
sparisce per alcuni giorni e
ritorna quando gli pare.
Io resto qui con i miei dubbi,
le mie speranze in questa
casa, li a l'incroci di un
mondo sperduto ad aspettare che
il nuovo giorno mi porta una
lettera che non arriva mai.
Sento l'assalto dell'angosci che
mi fa compagnia e ne un tramonto
di fuoco o un'alba soffice di
colori morbidi può arrivare a
consolarmi.
Fata, fata anche tu mi hai abbandonata
qui in questo posto maledetto, dove
nessun'anima si permette di avvicinarsi.
Perché io, io sono la ladrone d'anima
sperdute che accudisce e lasce che
ritornano nei lori borghi.
Lasci che io piango sola con questo
corpo mutilato dal demonio una notte
d'estate dove nessuno si accorse di
cosa succedeva, tradita dalla vita
cosa racconterò al mio amato
quando ritroverà questo incroci
del mondo sperduto....
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