In questi periodi, no tutti siamo felici o tristi,
no tutti abbiamo un stomaco pienoo mezzo vuoto, ma ci sono anche quelli
che no riescano a cancellare proteste di un stomaco vuoto.
Un tozzo di pane potrebbe aiutare
ma come succede spesso lo debbo rubare
ai topi del quartiere con velocità
e precisione, altrimenti diventerò
io il loro cibo. Nascondo le gelature dei
miei piedi tra le notizie dei giornali ingialliti
dal tempo,riempio le scarpe bucate e
non azzeccano più i miei piedi, oramai diventati
un po grandicello per questi.
Sono diventata molto brava a nascondermi in
coperte sfilate pero per me sono dei manti
intrecciate di fili d'argenti rubati alla luna pensando
al calore che mi possono dare.
Mi nascondo dietro un albero, un vecchio casolare
per sentire i canti e suono un po fuori tuono
i pastori che girano per i paese della pianura e montagne
scavalcando ruscelli diventati torrenti
da un giorno a l'altro. Sento la nonna
cantare una ninna nanna a un cherubino
con guancia bianche e rosso dal
calore di un camino che rilasci odori
di castagne ben cotte e questo mette
in sbuglio il grande vuoto del mio
stomaco e della mia mente. Chi sa
perché aver lasciato sfuggire un profumino
d'arancio su un tavolo con dolcetti da
farsi fondere in bocca, ma non quella mia.
Ma io resto nascosta e faro molto
attenzione al cane che si accorge che
non faccio parte della sceneggiature
quotidiana sua e mi avverte di non avvicinarmi
troppo. Rialzo un mantellino trovato fuori
di una mangiatoria, rimetto un capello
di paglia secca in testa e ritorno a
nascondermi dietro la mia vita di
poverello di questa vita, con fiocchi
di neve e gelo che mi terra compagnia
fin a la mia prossima caminata per trovare
cibo.....
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