Stesa nell'erba di un prato
con gli ocochi puntati al cielo
quasi non mi accorgevo
di un minuscolo narciso
che stave li accanto,
giallo come il sole
Stava all'ombra di un albero,
protetto dai raggi solari,
mentre il vento lo cullava
e cantava un ruscello la sua
ninna nanna.
L'ho colto e attorno,
ne ho visti altri cinquanta
che mi stavano a guardare.
Cosi d'un tratto ho compreso
come quei teneri sguardi
potevano rallegrare i volti,
di bimbi, di giovani o men, o
che soffrono in un celato silenzio
o far capire, a chi non sa cosa sia,
il patire del corpo e dell'anima.
A quel narciso ho affidato
la speranza di chi vorrebbe
ritrovare il sole sulle guance,
sentire il vento tra I capelli,
anche se ormai divenuti
solo un velo canuto,
o percepire ancora nei prati
l'odore fresco dell'erba
mentre un ruscello canta
in lontananza.
Grazie a te amico Davide
per l'aiuto qui.
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