Dai tempi antichi l'alcol va mano in mano con la solitudine.
solitudine compagna fedele della malinconia, ti accarezza,
ti abbraccia e attizza dentro un incendio a farti perdere ragione.
Con il suo velluto candore, ti rende cieco e sordo al mondo
esteriore, come una ladra, allontana il cibo necessario al
corpo e crea fili di ragni nella mente indistruttibili.
L'alcol come un cacciatore cerca la sua vittima, se ti
vede debole s'inpatronisce del tuo corpo e ti rende
schiavo, un schiavismo desastroso, mortale a volte.
Come una falsa scurita pian pian ti coccola e lentamente
ti uccide e ti porta via. Haaa se uno sarebbe nelle
sue capacita di allontanarsi e no provare quel nettare
dolce ed ingannosi, dopo tanto tempo di smorfie
al assaggio non ci sarebbe necessita di farlo
cosi dipendente per quelle persone debole.
Un liquido biondo, scuro, fritillante, dolce,
amaro, grande quantità, piccolo consumi, alcuni
professano di essere un medicinale, altri
no riescano ad essere padrone di se e lo portano
con se in ogni momenti possibile.....
senza sapere che e il più grande traditore
per i deboli e non riescano a farsene un nemico,
ma il loro prossimo diventa il nemico.
Il sonno non riesce a fare quello che grandi
scienziati di tutti i tempi professano
"L'alcol non e la medicine di tutti i mali"....
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