Quando mi hai porto la mano e mi hai detto:
"Siamo amici per sempre"
io sono rimasta immobile, inerte, ma ora,
voglio provare a stringerti la mano.
Un amico sa ascoltare paziente
quello che non potrei condividere con altri
e potrebbe fermare il tempo con il suo sorriso.
Quando mi assalgono dolorosi ricordi,
amari e brucianti, sa restare in silenzio
e quando mi vede triste, si dispera
per trovare qualcosa che possa
ridare il sorriso all’anima mia.
Se tu fossi quell’amico potresti costruire
una montagna tutta per noi, per noi soli,
un posto dove poter essere sereni
e scambiarci con i nostri sorrisi
i nostri racconti, come fosse una cura,
chiudendo gli occhi per offuscare
ingannevoli e falsi orizzonti.
Prenderesti il fardello dei nostri problemi
per gettarlo nella piena di un torrente
che lo porti a dissolversi nel mare.
Dipingeresti per me anche l'arcobaleno
che sempre ci annuncia la gioia di vivere
dopo le rovinose tempeste della vita.
E alla fine di un gelido inverno,come un crocus
sei sbocciato tu, amico mio.
Discreto e nascosto hai atteso con il timore
che io non accettassi la tua amicizia.
Ci sono a volte sogni impossibili,
ma ti tendo la mano,
scoprire un amico, è davvero un dono d’oro zecchino
che luccica e scintilla mentre si fonde
al calore di questa amicizia…
NB:Grazie Davide, se potrei passare tramite
questo cavo e stringerti la mano, lo farei
senza pensarci 2 volte.
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