. Darti un ultimo abbraccio, stringendoti
forte e ritrovarsi muti, impassibili
come l'universo o l'eternità.
Accarezzare il tuo viso e riempirlo di
baci come nel tempo passato.
Guardarti negli occhi senza rimpianti e contemplarti
tutto il giorno come se aspettassi l'alba che spunta
e che dona felicità alla povera anima mia tormentata
da brividi come fossero lividi lasciati dal gelo
di nostre amare parole scambiate tra noi tanti anni fa.
Che beffa questo tempo lento o velocissimo!
Quando sei infelice un attimo dura un'eternità,
anche se non credo di ricordare il perché della
mia infelicità. Dove sei, perché non ho potuto avere
il tuo viso da accarezzare nei giorni passati
e neppure in quelli che verranno domani?
Ma un amore è solo un brivido che finisce
troppo in fretta come il mio sogno
che s'infiltra in me ogni notte e
che non riesco a scacciare,ho paura di trattenerlo...!
Nel mio cervello passano grida,
il suono di tanti strumenti musicali in un
crescendo altissimo di rumori è la cacofonia
della vita, che mi rende ancora più infelice.
Come faccio a far smettere questo frastuono?
A nessuno posso chiedere una mano per farlo tacere,
altrimenti mi riportano tra i malati senza ritorno dove tutti
vengono addormentati o stretti in catene che non si
rompono e che non si aprono mai. Ho paura, qui non mi piace,
tutti ci guardiamo con rabbia o senza volanda di reagire.
Come faccio a farti capire che un solo tuo abbraccio può
sollevare tutte queste catene immaginarie?
Il mio povero cervello non parla più con il mio corpo
perché tenuto sotto controllo da bestie che non mi
vogliono comprendere. Se un solo mio sguardo
sembrasse felice al mondo, già sarei catalogata
e chiusa in questo posto per altri anni ed anni ancora.
Ti sei messo anche tu tra questi che non vogliono più che io
sia felice. Sara perché hai trovato altrove quello che non
posso più darti io o almeno quello che il mondo dice che
io non posso darti più. Ma sono io o siete voi che non mi
capite? E se per un'ora potessimo scambiarci il corpo e voi
entrasse nel mio, forse potreste capire quello che io provo
in questo momento. La mia mano trema, i miei occhi
diventano lucidi e ciechi, la lingua non vuole più parlare
e le labbra si chiudono al mondo, mentre mio corpo
riceve ancora una volta la serpe velenosa ordinata dal
medico comunale....
E tu perché non vuoi più guardarmi e più non vuoi
restare accanto a me?
PS: non so se queste mie parole descrivano bene quanto
mi e stato raccontato dei manicomi di una volta nelle
nostre città, ma ho provato a mettermi nella mente di una
donna messa in un manicomio dal marito solo perché
aveva delle convulsione e in quei tempi non si capiva
se fosse una malattia fisica o mentale. Mi augura che
quella povera donna non abbia lasciata la sua vita in uno
di questi posti.
Grazie a Davide per il suo aiuto..