Din,din,din... orecchie attenti, occhi girati
verso quel campanile, ma quante volte suona il
campanile li su quel cupolone di paese
centenario, nessuno sa le sue origine,
sua fortezza, la sua storia o quante primavera
abbiano sbocciate su quei vicoli e prati.
O campanile dimmi tu se sentisti i primi urli
dei ricchi, dei poveri,dei mendicanti o barboni,
dimmi quanti lamenti dolorosi hai sentito di un
care che fu lasciato dietro dalla vita, nonni e
genitori sventolare fazzoletti al passaggio di
giovani partiti per proteggerci da sconosciuti
popoli di lontani mare e paesi. Ma cosa volevano
da te che con i tuoi mattoni e fango cotti sotto
il sole leone dell'estate, le tue pietre lavate
da torrenti celesti invernali ricoperte di
bianca neve, tetti portati via dalle intemperie.
Tu campanile che feci uscire i tuoi
soggetti al passaggio di uccelli volanti,
serpe che si torcevano tra le montagne
e carri che sputavano fumo avanzando
senza vedere chi c'era sul suo percorso
e se questo non bastava la tua terra si
ribello dei mal trattamenti subiti
un triste dicembre 1980 aprendo la sua pancia
e porto con se tante gente nel cuore della
notte per non ridarle più al paese.
Ancora oggi non si dimentica quella
furia che duro secondi o minuti,
ma nessuno ricorda per parlarne oggi,
io che vado cercando sogni e speranze,
io che cerco ancora la mia felice
infanzia, purtroppo no ritroverò
mai il mio unico ricordo di una bimba
gioiosa che portava in mano un
mazzetto di fiorellini,un sorriso
e capelli neri che volavano secondo
la volontà del vento dietro
le mie spalle e voleva offrire quel
mazzetto di fiore al primo gatto
che miagolava dietro ad un portone...
oggi con i miei capelli bianchi,
stanchezza nelle mie osse,
fotografo con i miei occhi stanchi
il campanile guardiano del mio paesino,
li grandiosamente scolpito
nella rocce come un cupolone
che mi vide nascere, crescere,
ma non vedrà i figli della sua figlia
che se ne ando 50 anni fa.
Sempre nel mio cuore e mai dimenticato
paese mio. "Dedicato al mio paese di
montagna nella Basilicata
e la sua gente che emigrarono
nei anni 1900 per dare una nuova vita
ai lori figli, ma questo può essere
una storia di tanti popoli
e no unicamente della bimba della Basilicata".
NB: La foto e stata offerta da un paesano mio,
grazie Vincenzo per questa foto. Se qualcuno
ha una foto più grande del campanile mi lasci
un messaggio ed una maniera per raggiungervi
cosi potro pubblicarlo qui in questo sito, Grazie